È stata realizzata presso l’Irccs Ismett di Palermo la prima serie di trapianti di fegato (due in tutto) in pazienti affetti da carcinoma epatocellulare in stadio avanzato e trattati con radio-embolizzazione trans-epatica (Tare). Sono i primi casi eseguiti in Sicilia.
La procedura eseguita prima del trapianto ha consentito a due pazienti di poter beneficiare dell’opportunità terapeutica del trapianto, intervento altrimenti loro precluso.
“Tutti e due i pazienti – sottolinea Salvatore Gruttadauria, direttore del dipartimento per la cura e lo studio delle patologie addominali e dei trapianti di Ismett – sono vivi, liberi dal tumore e in buone condizioni generali. Questo risultato è stato possibile grazie all’intervento di due equipe multidisciplinari che operano in due strutture siciliane di eccellenza”.
Gli interventi sono stati effettuati su pazienti portatori di tumore primitivo che, a causa delle dimensioni della massa tumorale, erano stati inizialmente esclusi dalla possibilità del trapianto.
La Tare è una procedura medico nucleare di radioterapia metabolica che prevede l’infusione di microsfere radioattive di ittrio 90 direttamente nell’arteria epatica e nei vasi afferenti al tumore attraverso una puntura arteriosa.
Dopo il trattamento con la Tare è stata ottenuta la riduzione della parte vitale della massa tumorale e così è stato possibile trapiantare i pazienti con successo.
“Questa tecnica – spiega Roberto Virdone, epatologo dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo – consente di trattare la neoplasia in maniera mini-invasiva con radiazioni mirate alle parti tumorali, mentre l’esposizione della parte sana del fegato è limitata, riducendo così il rischio di danno dei tessuti e degli effetti collaterali sul paziente”.
Fonte: Palermo Today